"Roots"
Installation
“Roots” nasce come un ritorno all’origine, un modo per intrecciare i due mondi che mi hanno formato fin dall’inizio: l’intrattenimento e l’arte.
Prima di essere un artista, ero un bambino che nel 1998 entrava nel nuovissimo Disney Channel italiano, conducendo programmi in diretta e scoprendo cosa significasse parlare a un pubblico.
Quell’esperienza non si è mai spenta.
Per oltre vent’anni ho vissuto sui palchi, dietro ai microfoni, dentro i club, sulle onde radio.
Quel ritmo, quell’energia, quell’urgenza di connessione: quelle sono le mie radici.
L’arte ha sempre camminato in parallelo.
A volte in silenzio, a volte in modo violento, ma sempre presente.
Roots è il momento in cui questi due percorsi finalmente si incontrano.
Tutto è iniziato come un’intuizione bidimensionale.
Ho disegnato più di cinquanta dei miei cuori rossi colanti, uno accanto all’altro, a contatto, vibranti su una pagina bianca.
Poi ho preso una gomma e ho scavato tre cerchi: la silhouette di Topolino.
Un volto rotondo, due orecchie rotonde, la forma più iconica del mio mondo d’infanzia.
Ho cancellato ogni cuore che cadeva fuori da quelle curve.
Ciò che è rimasto è stata una costellazione di cuori che formava la figura inconfondibile con cui sono cresciuto, ammorbidita ai bordi dove i cerchi li avevano erosi.
Da quel disegno è nato il salto nello spazio.
Ho immaginato un’installazione composta da fili trasparenti in nylon che scendono dal soffitto su una superficie di circa 4 metri quadrati; ogni filo sostiene un gruppo dei miei cuori colanti, tagliati al laser in metacrilato specchiato rosso, spessore 0,5 mm, con dimensioni che variano dagli 8 ai 13 centimetri.
Sospesi in posizioni precise, formano tre sfere fluttuanti: una grande per il volto (diametro 2 m) e due più piccole per le orecchie (diametro 1,20 m). Insieme, questi volumi occupano circa 6 m³ di spazio, permettendo alla silhouette di apparire nell’aria come una costellazione di cuori.
Una reinterpretazione tridimensionale del profilo di Topolino, che si rivela solo quando lo spettatore fa un passo indietro e lascia che la mente unisca i punti.
Ogni cuore è forato sul lato destro, inclinato intenzionalmente, come tutti i miei cuori classici. Imperfetti, fuori asse, vivi.
Ognuno è numerato, trasformando l’intera installazione in una collezione di 1.608 pezzi unici. Un’unica opera monumentale composta da storie individuali. Proprio come la vita: siamo frammenti, “part one”, di un disegno più grande che riusciamo a percepire solo quando ci allontaniamo.
I collezionisti che acquisiranno un cuore lo riceveranno in una box trasparente personalizzata, accompagnato da un certificato di autenticità: una piccola porzione fisica di una visione molto più ampia.
